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Nosiglia invoca Nostra Signora della Salute: aiutaci a superare gli allarmismi

L'Arcivescovo di Torino invita ad essere solidali e accoglienti verso chi soffre. Accanto a lui il sindaco Appendino

Nostra Signora della salute che hai protetto questo città da tante epidemie in tempi di gravi malattie, guarda benevola  con sguardo  e cuore di madre i tuoi figli che in questo  momento vivono serie e condivise preoccupazioni per il diffondersi nel nostro Paese e anche nel nostro territorio del coronavirus che semina tanta paura e preoccupazioni nella cittadinanza di Torino e del Piemonte. Siamo venuti qui ai tuoi piedi per impetrare la tua misericordia e il tuo aiuto  verso questa città e il suo territorio, che amiamo e vorremmo vedere sereni e senza timori per il loro presente e futuro. Per tante volte Torino ha sperimentato nella sua storia momenti difficili, ma sempre tu hai sorretto e benedetto la preghiera dei tuoi devoti e il lavoro di quanti a vario titolo si sono impegnati per aiutare i cittadini a superare ogni paura e a impegnarsi tutti insieme, per puntare uniti a un futuro sereno e positivo per tutti.

Ora vogliamo credere e sperare fermamente che anche questo momento in cui il coronavirus si è reso presente nel nostro territorio, tu ti mostrerai madre di misericordia e ricca di grazia  per tutti  quelli che soffrono a causa di questa malattia, ma anche per chi nella città e regione esercita una precisa responsabilità di guida e di orientamento della cittadinanza. Aiuta i medici e operatori sanitari nel loro delicato compito di sostegno di chi a loro ricorre per ogni eventuale bisogno e necessità.

A te nostra madre e regina rivolgiamo inoltre dal profondo del cuore la  preghiera  per superare ogni allarmismo ingiustificato e  ottenere il coraggio e la pazienza che occorre esercitare in queste circostanze per affrontare insieme il problema sopraggiunto inaspettato e che siamo certi,  può produrre comunque un frutto di bene come la solidarietà verso chi soffre, l’accoglienza  con chi è solo e senza sostegno dei propri cari, la volontà di camminare  uniti  adoperandosi ciascuno per la propria parte  a favorire  la  speranza nel cuore e la comune volontà di trovare in ogni altro concittadino un sostegno di fraternità  e di apertura  soprattutto  verso le persone più anziane, sole o già debilitate per altre malattie, i minori e le loro famiglie. Amen.