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Quaresima. Ritornate a me con tutto il cuore

L'invito del Vescovo di Aosta a vivere la quaresima

Non suonare la tromba… chiudi la porta… profumati la testa… perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto… (Vangelo di San Matteo 6, 2. 6. 17–18).
Le tre opere squisitamente quaresimali, preghiera, elemosina e digiuno, per Gesù sono luoghi interiori in cui avviene la conversione autentica al Padre. Il richiamo del Signore alla dimensione interiore, a Dio che è nel segreto e vede nel segreto, ci apre un percorso di purificazione delle intenzioni e di finalizzazione religiosa del nostro agire.
Potremmo dire che non si tratta tanto di pregare di più, ma di pregare con il cuore e di entrare in dialogo intimo e personale con il Padre, senza preoccuparci del giudizio degli uomini. Questa preghiera cambia la vita, dona gioia e dischiude la sorgente della carità.
Non si tratta solo di fare l’elemosina, ma di riconoscere e amare il volto di Cristo nel fratello, di servirlo, facendolo entrare, almeno in parte, nella nostra vita. Ovviamente l’elemosina resta un segno distintivo
del discepolo di Cristo, come gesto compiuto all’occorrenza, quando il povero bussa alla nostra porta, e come progetto di vita solidale e come progetto di società giusta e pacifica.
Non si tratta solo di astenersi dal cibo, ma di preparare, attraverso il digiuno, la nostra persona – unità
strettissima di corpo e spirito – ad accogliere la presenza di Dio che sola può dare significato e pienezza alla vita (sazietà).
Il messaggio della Quaresima è così molto chiaro: Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore (Gioele 2, 12–13).
Il percorso quaresimale è un esodo per tornare a Dio. Si tratta di uscire da sé per camminare verso Dio. E i passi del nostro camminare sono le opere.
Poiché sono passi verso Dio, il loro valore primo è di ordine religioso, e non già puramente sociale, di ricerca della pace interiore o del benessere psico – fisico. Le opere quaresimali esprimono e, per grazia di Dio, compiono la nostra conversione a Dio.
Torniamo a Dio con tutto il cuore, lasciamoci riconciliare con Dio (cfr 2 Cor 5, 20)! Cogliamo con prontezza l’invito di Colui che ci dice: Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
( 2 Cor 6, 2).
Franco mons. Lovignana
Vescovo di Aosta