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La trilogia per gli oratori dopo il lockdown

Il progetto formativo: un segno d'amore, di verità e di cambiamento

La trilogia – il progetto formativo 2020 («Tutto concorre al bene»), l’e-book per le attività («Non lo vedi?») e l’inno estivo «Vicini di cuore» – è una articolata proposta di orientamento pastorale per i nostri Oratori, non solo per la loro riapertura nell’estate o la loro ripartenza autunnale, ma per un autentico rilancio educativo delle nostre comunità. 

La pandemia del Covid-19, il lockdown appena vissuto, le misure di prevenzione e le convivenza con il virus hanno profondamente segnato la vita della società, della Chiesa, degli Oratori.  Ma un altro segno si è manifestato in questa esperienza, che ha coinciso con il tempo della Quaresima e della Pasqua: il segno dell’amore, il segno della verità,  il segno del cambiamento

Un segno di amore.

«Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio» (Rm 8,28). Ci affidiamo a questa consapevolezza, che è certezza di fede: l’amore trasforma ogni situazione, purifica ogni dolore, apre vie impensate. Se si cammina nell’amore di Dio, tutto – ogni aspetto, anche il più faticoso – concorrerà alla crescita nel bene: il progetto formativo regionale, disponibile sul canale YouTube e sul sito della Pastorale Giovanile di Torino, intende rendere ragione di questa speranza che nasce dalla Pasqua. Un primo ringraziamento va a tutta la Consulta di Pastorale Giovanile che, con le sue diverse commissioni, sta rendendo visibile il primato dell’amore. 

Un segno di verità. 

don Luca Ramello

«Non lo vedi?». L‘e-book per le attività (non solo) estive dei nostri Oratori esprime proprio questa convinzione, sollecitando a guardare più in profondità, sotto la superficie della pandemia, per scoprirvi un appello insistente a «fare verità», in noi, sulle nostre motivazioni educative, sul senso pastorale dei nostri Oratori: «non lo vedi?». Il ringraziamento è per don Giuliano Naso e Francesca Campogrande, per aver interpretato e comunicato questa intuizione iniziale, attraverso una storia che non è altro se non un cammino di verità proposto alle giovani generazioni, di quella verità che è Cristo stesso.

Un segno di cambiamento. 

Ogniaspirazione di riapertura, ripartenza, rilancio porta con sé l’esigenza di cambiamento, che possiamo anche esprimere come di un rinnovato senso ecclesiale. Si moltiplicano infatti i segni di cambiamento, i segnali di conversione, gli indizi di nuovi inizi, primo fra tutti l’eccezionale lavoro di comunione tra le Diocesi del Piemonte e della Valle D’Aosta e, nell’Arcidiocesi di Torino, tra le tante realtà impegnate nel servizio ai giovani. Un grande ringraziamento va all’equipe e al gruppo dei volontari dell’Ufficio di Pastorale Giovanile, all’equipe della NOI TORINO, ai preti giovani che hanno collaborato in diversi modi e al lavoro congiunto di Marco Brusati e di Massimo Versaci che, insieme al Grande Coro Hope, cantano il segno di questo cambiamento: riscoprirsi «Vicini di cuore». 

Se la pandemia ci ha lasciato i dolorosi segni del suo passaggio, come per le ferite della Croce in quei segni è possibile scorgere un di più: l’amore, la verità e il cambiamento che sgorgano dal Vangelo, se sappiamo stare «vicini di cuore». «Non lo vedi?»: davvero «tutto concorre al bene», per quanti ci sono affidati, per tutti i nostri Oratori. 

don Luca Ramello, responsabile pastorale giovanile di Piemonte e Valle d’Aosta