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Saluzzo, la devozione mariana in mostra

Padre Lombardi, in videoconferenza, inaugura l'esposizione sabato 5 settembre alle 17. Per partecipare è indispensabile la prenotazione

A cento anni dalla nascita di Karol Wojtyla, mons. Cristiano Bodo, vescovo di Saluzzo, ha proposto al Museo Diocesano di analizzare la devozione mariana espressa nei secoli dalle aree oggi coincidenti con la Diocesi di Saluzzo, improntando le riflessioni a partire dalla Lettera Enciclica Redemptoris Mater di Papa Wojtyla. Una videoconferenza di Padre Federico Lombardi, Presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger Benedetto XVI, già Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, inaugura l’evento espositivo alle ore 16.00 di sabato 5 settembre.

Accettando la proposta del Vescovo, l’artista saluzzese Franco Giletta rende omaggio alla figura di San Giovanni Paolo II, uomo di pace e di libertà, contro i totalitarismi, infaticabile annunciatore del Vangelo, Pontefice mistico che ha contribuito all’unione dei due mondi. Come chiarisce Franco Giletta: “Per la mostra ho realizzato 15 opere tutte a tecnica mista su tavola. Il dipinto più grande, che accoglie i visitatori, è il ritratto a mezzo busto a grandezza naturale che restituisce l’immagine di un giovane Wojtyla appena divenuto Papa con il nome di Giovanni Paolo II. Vi è poi la serie delle tavolette di medesimo formato che ripercorrono alcune significative tappe della vita del Santo, anche alla luce della sua devozione mariana: da quando bambino veniva amorevolmente chiamato Lolek a quando divenne Cardinale, da quando venne eletto Papa all’attentato in Piazza San Pietro, dalle Giornate Mondiali della Gioventù fino agli ultimi giorni del suo Pontificato. Ho cercato di raccontare, come in un veloce sogno, il legame e la continuità con i Pontefici che lo hanno preceduto e con i suoi successori, realizzando un’ideale serie di “abbracci”. Vi è la raffigurazione di un giovane Wojtyla appena creato Cardinale da Paolo VI e quella del dialogo con Giovanni Paolo I. Poi l’abbraccio con i Papi suoi successori: con il Cardinal Ratzinger, futuro Papa Benedetto XVI, a suggellare un’amicizia e un rapporto di collaborazione durato lungo tutto il suo Pontificato, e con Papa Francesco, voluto Cardinale da Wojtyla nel 2001. Infine vi è anche un omaggio ad una figura che è legata alle nostre terre e che dà un ulteriore significato alle ragioni della mostra: quella del Cardinale Francesco Marchisano originario di Racconigi, l’amico cuneese del Papa.”

Concorrono a comporre il quadro narrativo della mostra gli oltre 150 edifici di culto diocesani recanti intitolazione mariana: dalla Cattedrale di Maria Vergine Assunta – sorta sulle più antiche vestigia della Pieve di Santa Maria –  al Santuario diocesano della Madonna della Misericordia di Valmala, passando attraverso una costellazione di chiese, cappelle e santuari che declinano la venerazione per la Vergine con le proprie denominazioni storiche.

Tra le immagini sacre delle quali è ricchissima l’area spicca nel Salone degli Stemmi la pala della Madonna del Rosario dalla parrocchiale di Stroppo, risalente al 1615 e restaurata per l’evento da Cesare Pagliero con il contributo della Regione Piemonte, opera del raffinato pittore Giovanni Antonio Pasero. La profonda devozione a Maria del Beato Giovenale Ancina, vescovo di Saluzzo dal 1602 al 1604, è testimoniata da una delle icone già a lui appartenute e tuttora molto cara alla popolazione: la Madonna orante della Cattedrale, attribuita a Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio, eccezionalmente trasferita su autorizzazione ministeriale presso il museo per consentire il restauro dell’altare del Sacro Cuore che tradizionalmente la custodisce.

Le ricerche condotte in occasione della mostra aprono nuove piste di ricerca: Luisa Clotide Gentile, analizzando, tra le opere esposte, la pala della Sacra Famiglia con San Giovannino, vi ha riconosciuto lo stemma della famiglia Calza, committente dell’opera, mentre, tornando alla pala del Rosario di Stroppo, raffigurante la Beata Caterina da Racconigi, riemerge la biografia della stessa Beata (al secolo Caterina Maffei) redatta dal Beato Ancina per promuoverne la causa di beatificazione, con l’appoggio della Duchessa di Savoia Catalina Macaela Infanta di Spagna.

In concomitanza con la Festa patronale di San Chiaffredo, l’esposizione è aperta gratuitamente sabato 5, domenica 6 e lunedì 7 settembre dalle 14.30 alle 18.30. Stante la limitata capienza della Sala Verde, per assistere alla conferenza di Padre Federico Lombardi è necessaria la prenotazione, scrivendo all’indirizzo beniculturali@diocesisaluzzo.it. Al medesimo indirizzo è possibile richiedere la visita alla mostra: gli organizzatori comporranno piccoli gruppi per un massimo di cinque persone che potranno percorrere le sale accompagnati, ogni mezz’ora.