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Sovvenire. Preghiere e offerte per sostenere i sacerdoti

Ciò che possiamo fare è donare, non importa quale importo, ma farci sentire loro vicini e grati dei servizi donati a tutte le comunità, come testimonianza della nostra comunione.

Nel momento del riacutizzarsi della pandemia, i Vescovi ci invitano ad impegnarci a pregare ancora di più di quello che già normalmente facciamo. Ma c’è anche un modo concreto in cui possiamo partecipare alla nostra comunione ed è dimostrare la nostra appartenenza alla chiesa ricordando l’invito del Signore: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”.

Come i primi cristiani condividevano tutto per il bene comune, anche noi siamo chiamati ad esprimere la nostra comunione attraverso la firma dell’8×1000 e le offerte liberali deducibili. La prime nel momento della dichiarazione dei redditi, la seconda in tutto l’anno di cui principalmente ora se ne fa memoria in quanto siamo chiamati tutti insieme a testimoniare con la nostra vita i valori dei beni materiali e spirituali. Le nostre offerte che sono finalizzate al sostegno dei ministri della chiesa oggi sono molto ridotte in termini economici conoscendo le difficoltà attuali, (una diminuzione rispetto all’anno precedente del 10% a livello nazionale e del 11,7% in Piemonte) non dobbiamo dimenticare che la nostra corresponsabilità è determinata anche dalla solidarietà: la chiesa si è sempre sostenuta con la nostra partecipazione come dice San Paolo nelle sue lettere alle comunità. Le necessità caritative e solidali hanno impegnato in misura sostenuta le esigenze sempre più incalzanti delle persone colpite dalla situazione storica che stiamo vivendo. Quindi per quanto possibile le risorse vengono distribuite in questi ambiti esistenziali, pertanto le offerte deducibili a sostegno del clero, sono diminuite in maniera consistente. Siamo perciò chiamati a non dimenticare i nostri sacerdoti che continuano a prestarsi nelle opere verso il prossimo senza limite anche nel sostegno alle persone oggi afflitte dalla pandemia che non possono incontrare i loro familiari.

Ciò che possiamo fare è donare, non importa quale importo, ma farci sentire loro vicini e grati dei servizi donati a tutte le comunità, come testimonianza della nostra comunione.

Nelle nostre chiese vi sono i pieghevoli “Insieme con i sacerdoti” che ci aiutano e spiegano come effettuare queste erogazioni liberali anche solo come segno di appartenenza verso i nostri sacerdoti che fanno parte della nostra famiglia in Cristo.

Giorgio Carlino, responsabile regionale Sovvenire