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In ascolto dei segni dei tempi

La parrocchia della postmodernità, il nuovo libro di Giovanni Villata. Aiuta a guardare oltre la crisi

La citazione in apertura  offre subito la chiave di lettura del libro. Don Giovanni Villata, sacerdote torinese inizia il suo ultimo lavoro <La parrocchia nella postmodernità. Come attraversare la crisi>, edito da EDB, con le parole di papa Francesco tratte da Amoris laetitia (n. 32) : <Né la società in cui viviamo, né quella verso la quale camminiamo, permettono la sopravvivenza indiscriminata di forme e modelli del passato>. Spiega subito che <la Chiesa che abita, fin dalle sue origini, tra la gente di un territorio,  è immersa nel cambiamento epocale e progressivo che contraddistingue questo nostro tempo>. Un cambiamento che occorre abitare, <mettendosi in ascolto dei segni dei tempi>.Villata ha alle spalle anni di insegnamento di teologia, ha diretto il Centro studi  e documentazioni della Diocesi di Torino, collabora da lungo tempo con il Centro orientamento pastorale di Roma, ha esperienza di azione pastorale diretta.  Con questo volume, suddiviso in tre parti,  mette al centro la parrocchia, o meglio le parrocchie < perché il plurale è necessario, viste le pluriforme loro espressioni evangelizzatrici>  e offre una riflessione dal punto di vista della fede su come comprendere il cambiamento  che stiamo vivendo. Una seconda parte propone orientamenti teologici, ecclesiologici e pastorali ed infine negli ultimi capitoli  indica alcuni percorsi possibili e praticabili  con i giovani, gli adulti e le famiglie. Tre ambiti che don Villata ritiene <piuttosto marginali in parrocchie che dedicano la quasi totalità delle risorse a bambini e ragazzi>. Pone l’accento sul problema della trasmissione intergenerazionale della religiosità, partendo dal dato Istat del 2018, per cui la popolazione italiana che non si è mai recata in un luogo di culto ha superato quella che ci va regolarmente. Invita ad una diversa formazione del clero, come del laicato che <deve avere un maggior spazio>, non solo collaboratori ma coprotagonisti. Guarda ad una parrocchia che non abbia solo come riferimento un territorio, ma consideri la diffusa mobilità delle persone. Sottolinea parole come generativi, necessità di cambiare passo, punti di ri-partenza. Per Villata <non si tratta di decidere se cambiare o no la pastorale della parrocchia, ma di domandarsi come cambiare in fedeltà al messaggio e alla gente a cui annunciarlo e in che modo fare un tale cambio fra parrocchie e con tutte le presenze ecclesiali che abitano lo stesso territorio>. Dedica poi un approfondimento al ruolo della donna <anche nella parrocchia – sottolinea – c’è bisogno di cambiare  la mentalità maschilista rispetto al ruolo delle donne nella Chiesa e nella società. L’autorità della Chiesa è prevalentemente maschile, ma l’operatività pastorale della Chiesa è nettamente femminile>. Un libro ricco di spunti di riflessione  per vivere la parrocchia partendo dal concilio Vaticano II, <una comunità missionaria, generativa, radicata nel vangelo del suo  Signore e che, proprio per questo suo radicamento, si lascia interpellare dalla realtà in cui vive, che ascolta e che ama>.