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Era meglio quando…si andava in ufficio?

Un nuovo appuntamento dei dialoghi online promossi dalla casa di spiritualità Villa Lascaris. Il dibattito con Maria Ciola, don GIanni Carrega e Alberto Riccadonna sarà trasmesso il 10 febbraio alle 21 sul canale Youtube e sulla pagina Facebook. News su www.villalascaris.it

 Un incontro on line per parlare di lavoro. Sta andando in scena una rivoluzione: la routine che ci ha accompagnato per anni sconvolta in un attimo da nuove parole e nuove modalità: smart working, conference call, Zoom, Meet… I luoghi e i tempi del lavoro non sono più gli stessi, il tempo libero per alcuni è diventato un miraggio ed è sempre più difficile conciliare il lavoro con la vita privata e la famiglia. Tra conseguenze della pandemia, le trasformazioni nel mondo del lavoro rappresentano forse il cambiamento profondo delle nostre abitudini, un vero e proprio spartiacque tra il prima e il dopo. 

Per questi motivi, il prossimo incontro del ciclo “Era meglio quando…”, dialoghi online sui temi dell’oggi che Villa Lascaris, casa di spiritualità e cultura dell’Arcidiocesi di Torino, propone in collaborazione con La Voce e il Tempo e l’Ufficio per la Pastorale della cultura, riguarda le nuove modalità del lavoro

Mercoledì, 10 febbraio alle ore 21.00 sul canale YouTube e, in contemporanea, sulla pagina Facebook di Villa Lascaris “Era meglio quando… si andava in ufficio?” 

A guidare il dialogo sui nuovi modi di lavorare, ci sarà Maria Ciola, formatrice con una vasta esperienza in ambito di analisi, monitoraggio e valutazione di percorsi formativi e ricerche nel campo di clima aziendale, benessere lavorativo e organizzativo e di conciliazione tra lavoro e vita personale. 

Don Gian Luca Carrega, direttore della Pastorale della Cultura, e Alberto Riccadonna, direttore de La Voce e il Tempo, affronteranno insieme all’ospite, in trenta minuti densi di informazioni, suggerimenti e, soprattutto di domande, i temi legati alla rivoluzione forzata che sta travolgendo il mondo del lavoro. Esistono strategie che consentono di gestire i nuovi spazi, fisici e mentali, alla ricerca di nuovi equilibri tra vita privata e vita lavorativa, in questo nuovo modo di lavorare chiamato smart working?