Un nuovo e ultimo appuntamento della serie <Era meglio quando…> promosso dal settimanale diocesano torinese La Voce e il Tempo con il servizio per l’apostolato digitale e la pastorale per la cultura e il centro Villa Lascaris. Meroledì 24 alle 21 il confronto mette al centro la scuola.
Se in ogni momento di crisi si aprono nuove opportunità, cosa emerge in tema di istruzione, apprendimento, digital divide e, in fondo, del nostro rapporto con la tecnologia? Ne parlano don Gian Luca Carrega, direttore della Pastorale della Cultura, e Alberto Riccadonna, direttore de La Voce e il Tempo, in un dialogo con don Luca Peyron, responsabile dell’Apostolato digitale. Insieme affronteranno le luci e le ombre delle nuove modalità di fare scuola oggi, in tempo di pandemia.
In un discorso che travalica i confini della scuola e dell’università per esplorare come il rapporto con questi nuovi strumenti influenzi il nostro quotidiano, la comprensione dei fenomeni e, in ultima istanza, anche i rapporti umani – che sono sempre analogici-, “Era meglio quando… si studiava sui banchi?” apre nuovi scenari e punti di vista, e suggerisce la necessità di una revisione profonda del nostro modo, da una parte, di “fare la scuola” e, dall’altro, di guardare con occhi diversi ed equilibrati la rivoluzione digitale che stiamo vivendo.
Era meglio quando: un modo di dire comune, che nasconde il rifiuto dei cambiamenti e l’esaltazione di un passato che non c’è più e non tornerà. E poco importa che quel passato sia idealizzato, filtrato dal tempo e reso più dolce dalla memoria.