La Diocesi di Aosta comunica che martedì 26 aprile 2021 si è aperto il cantiere di consolidamento e di risanamento del Santuario di Machaby nella Parrocchia di San Martino in Arnad.
Il Santuario, meta di pellegrinaggio soprattutto per i fedeli della Bassa Valle e del Canavese, versa da molti anni in condizioni precarie.
L’iniziativa nasce da un progetto della Fondazione CRT che, nel 2018, in accordo con la Conferenza Episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta, ha istituito un Bando appositamente finanziato per il restauro di un santuario per ognuna delle Diocesi che compongono la Regione ecclesiastica.
La Diocesi di Aosta, in accordo con la Parrocchia di Arnad, ha subito individuato il Santuario di Machaby e messo in moto le collaborazioni e la preparazione tecnica, burocratica e finanziaria per la partecipazione al Bando.
La Diocesi ha innanzitutto interessato la Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali al fine di concordare entità e modalità degli interventi in vista della necessaria autorizzazione e anche per ottenere dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta il cofinanziamento dell’opera. Ugualmente la Diocesi ha avviato con successo l’iter per ottenere il contributo della Conferenza Episcopale Italiana dai fondi provenienti dall’Otto-per-Mille alla Chiesa Cattolica. La Diocesi ha poi coinvolto anche il Comune di Arnad che ha aderito immediatamente all’iniziativa, assicurando oltre alla collaborazione anche un piccolo contributo economico. Inoltre, considerata la richiesta di coinvolgimento di organizzazioni no profit del territorio per attività sociali e di valorizzazione culturale, la Diocesi ha interessato all’iniziativa l’Oratorio interparrocchiale “Giovanni Paolo II” e l’Associazione “Lo Doil” di Arnad, che hanno aderito con entusiasmo.
Il coordinamento dell’operazione e l’espletamento di tutte le pratiche necessarie per arrivare all’apertura del cantiere sono state assicurate dall’Ufficio beni culturali della Diocesi di Aosta.
La conclusione dei lavori di restauro è prevista per il mese di luglio del 2022.
La storia del Santuario

Notre-Dame des neiges di Machaby è uno dei santuari più importanti della Diocesi, ancora oggi luogo di pellegrinaggio non solo per gli abitanti di Arnad e dei comuni limitrofi ma anche per numerosi fedeli provenienti dal biellese, dal canavese e anche dal novarese, tanto che fino ad alcuni decenni fa la predica della vigilia era detta talvolta in dialetto piemontese.
La festa del santuario ricorre il 5 agosto ma, in ossequio ad una tradizione immemorabile (riportata nel Coutumier, antica raccolta degli usi consuetudinari della Parrocchia, redatta nel 1746), la processione viene organizzata il giorno precedente, ovvero il 4 agosto, e in quell’occasione sono celebrati la S. Messa e i vespri.
Le origini del santuario sono assai antiche. Già all’inizio del Cinquecento è attestata la presenza di una cappella, mentre l’edificio attuale risale agli anni tra il 1687 e il 1713, realizzato dai capomastri valsesiani Ferro, illustre famiglia di architetti a cui si deve la costruzione di importanti chiese valdostane quali quelle di Issime, Fontainemore, Perloz e Champorcher.
Il santuario rappresenta uno degli esempi più qualificati dell’architettura settecentesca in Valle d’Aosta, caratterizzato da un impianto a tre navate separate da colonne di ordine tuscanico, la facciata a capanna, preceduta da un porticato a tre fornici. La struttura è arricchita dall’inserimento di elementi lapidei che assolvono sia la funzione di sostegno sia quella decorativa quali la serie di piccole mensole che sorreggono gli spioventi del tetto in facciata, le colonne del porticato o ancora le cornici modanate delle porte. Espressione tipica dell’architettura settecentesca valdostana è il campanile, struttura esile nelle proporzioni rispetto alle torri campanarie dei secoli precedenti, segnata da marcapiani modanati e sormontata da una guglia a base ottagonale ornata da graziose balaustre lungo il perimetro esterno. Di grande impatto è la raffinata decorazione delle volte interne, con scene dedicate alla Vergine Maria, eseguita dai pittori Artari di Verrès nel 1857.