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I martiri di Boves. Semi di speranza

Domenica 16 ottobre nel pomeriggio la beatificazione di don Bernardi e don Ghibaudi,uccisi nella prima strage nazista in Italia il 19 settembre 1943

Uccisi in odio alla fede, ora martiri per amore. Vittime della prima rappresaglia nazista in Italia compiuta dopo l’armistizio dell’8 settembre. Il parroco di Boves don Giuseppe Bernardi e il suo giovane vice don Mario Ghibaudo sono tra le 24 vittime dell’eccidio ordinato dal maggiore nazista Jochim Peiper il 19 settembre 1943.  Nel pomeriggio del 16 ottobre, saranno proclamati beati con una cerimonia presieduta dal card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle cause dei santi. La cerimonia si svolgerà in piazza Avis, vicino al palazzetto dello sport e al Santuario di Madonna dei Boschi. Sarà trasmessa in diretta dalla televisione regionale GRP e sul canale YOUTube della diocesi di Cuneo e di Fossano.

Se per tanti i due <don> erano martiri da subito, per la Chiesa sono dovuti passare decenni.  Nel 2013 mons. Giuseppe Cavallotto, l’allora vescovo di Cuneo e di Fossano, aprì la causa di beatificazione. Mentre commissione dopo commissione l’iter procedeva, da Boves gli amici dell’Associazione don Bernardi e don Ghibaudo, scoprono che Peiper è sepolto a Schondorf un paese nella Baviera. Avviano un percorso di amicizia e di riconciliazione prima tra le due comunità parrocchiali e poi da alcuni anni anche tra i due centri amministrativi fino al gemellaggio siglato lo scorso anno. Don Bruno Mondino, in questi anni, ha ricordato spesso che il bene continua a camminare nella storia, <il bene che don Giuseppe e don Mario hanno compiuto nel 1943 prosegue, noi ci siamo inseriti nella loro scia, ed è stata una bella avventura>.  Guardando indietro, quando è iniziato il percorso di memoria per i fatti del 19 settembre confessa che a guidarli fu una frase di papa Benedetto XVI che diceva: Il sangue dei martiri non invoca vendetta ma riconcilia.  Rammenta che <all’inizio abbiamo interpretato questo riconcilia come ‘ci riconcilia’ con la storia, ma dopo ci siamo accorti che era necessario provare a gettare un ponte. Da qui inizia il nostro legame con Schondorf. Quello che abbiamo imparato, e che desideriamo trasmettere è che la riconciliazione non è solo una cosa di un piccolo gruppo, ma è una opera corale partendo anche da punti di vista differenti, ma insieme>.

Nel programma di avvicinamento alla beatificazione interverrà nella chiesa di san Bartolomeo (14 ottobre alle 18) anche il Presidente della Cei, il card. Matteo Maria Zuppi su <Collaborare per il bene comune>, per il Cardinale è un ritorno a Boves, era già intervenuto nel 2018 ai Cantieri di Riconciliazione il progetto nato per confrontarsi sui temi della riconciliazione con chi ha vissuto esperienze simili in altri luoghi, come Marzabotto e Stazzema. Sempre il 14 (alle 21.00) si terrà un confronto su <Esperienze di comunità oltre la violenza- incontro con i Cantieri di Riconciliazione>, sarà presente anche il parroco di Schondorf.