Roberto Repole, arcivescovo metropolita di Torino e vescovo di Susa ricorda mons. Luigi Bettazzi come <testimone appassionato del Concilio Vaticano II> che <negli anni del suo servizio come vescovo di Ivrea e poi del suo ritiro>, è stato <un punto di riferimento per la comunità ecclesiale piemontese ma anche per la società civile>. Repole sottolinea <il suo impegno in «Pax Christi»,https://www.paxchristi.it/?p=23144 e in generale nella promozione della dignità di ogni persona umana, ha mantenuto viva per i giovani la freschezza del Vangelo che il Concilio ha richiamato>. Con riferimento alla Chiesa di Torino, così come la comunità ecclesiale di Piemonte e Valle d’Aosta, <mons. Bettazzi è stato un «vicino» attento e paterno, che oggi affidiamo con sicura speranza al Signore e che continueremo a ricordare con affetto e rispetto>.
Da Vercelli, l’arcivescovo Marco Arnolfo appena appresa la notizia dal vescovo di Ivrea, Edoardo Cerrato, https://agdnotizie.it/2023/07/16/morto-mons-bettazzi-testimone-del-concilio/ha espresso l’augurio che <Possa godere la beatitudine riservata agli operatori di pace>, <lo ricordo – ha detto – con speciale riconoscenza per il cammino che ha tracciato nella Chiesa attraverso il suo ministero episcopale e la presidenza di Pax Christi>.
Da Alba, mons. Marco Brunetti, si unisce in cordoglio esprimendo le sue condoglianze. Questa sera (domenica 16 luglio) alle 18, lo ricorderà nella Messa che celebrerà in cattedrale ad Alba.
Mons. Roberto Farinella, vescovo di Biella, canavesano, originario dell’eporediese lo ricorda così: «“Non ti cerchiamo tra i morti, ma tra i vivi” (Lc 24, 5). È il Vescovo che mi ha cresimato, ordinato diacono e presbitero ed infine, come Vescovo conconsacrante mi ha “messo le mani sul capo” all’ordinazione episcopale. Il Vescovo Luigi è stato un autentico Maestro con i suoi insegnamenti di vita, un vero Padre nei momenti belli e difficili della vita, e un grande esempio per il suo fiero amore alla Chiesa e l’impegno per la giustizia e la pace. Proverbiale è la sua carica umana e la sua capacità di intessere relazioni, improntate dal suo senso di arguzia e di allegria, forte quanto il suo impegno schietto per la giustizia, la pace e l’impegno per gli ultimi e gli indifesi>. Nel sottolineare il legame che lo univa al vescovo Bettazzi, mons. Farinella ha ricordato: <Ho avuto la grazia di potergli stare accanto ieri, nel suo ultimo sabato terreno, nella sua residenza di Albiano, mentre lucidamente e serenamente si avviava a varcare le porte della vita eterna. Circondato dalle persone che, da tempo, lo accudivano con grande amorevolezza, sostenuti dall’invito alla preghiera del Vescovo di Ivrea mons. Edoardo Cerrato, incoraggiati dalle tante visite e attestazioni di riconoscenza e di amore al Vescovo Luigi, che ricoprono un arco ecumenico per appartenenza di diverso credo religioso e impegno sociale e civile, Egli come i Patriarchi biblici, Vescovo del Concilio Vaticano II, carico dei suoi anni, ricco in umanità, saggezza e misericordia, uomo delle beatitudini secondo il Vangelo e ricco di una fede incrollabile e di una grande intelligenza spirituale e culturale, continuerà ad essere sempre l’autentico testimone di pace e il Pastore di una Chiesa accogliente, aperta al dialogo con tutti, sinodale ante litteram, pronta a mettersi in gioco per la verità e per servire il bene comune, vicino a chi soffre. Sono tanti i ricordi e i motivi di gratitudine personali che in questo momento albergano nel mio cuore. Un sentimento che li vuole raccogliere tutti è la semplice parola “grazie” per quel suo ultimo sorriso e la sua mano rivolta verso l’alto a pregare il Padre Nostro e a dare la sua benedizione. Fino alla fine ha offerto e sperato di poter vedere riconciliati gli animi e realizzata la pace nel cuore degli uomini, nella Chiesa e nel mondo. Anche facendoci compiere lucidamente con le ultime forze che aveva un gesto di grande valenza: ha preso le mani di alcuni di noi presenti per stringerle con la sua in una promessa di continuare il suo impegno e il suo desiderio di vedere realizzati perdono e riconciliazione>.
Il messaggio del card. Matteo Zuppi a nome di tutta la Cei
“Rendiamo grazie per la sua testimonianza e il suo impegno per il Concilio Vaticano II”
“In occasione dell’Assemblea Generale della CEI, lo scorso maggio, abbiamo menzionato Mons. Bettazzi con quel senso di gratitudine che si deve ai padri, proprio come voleva essere chiamato. Nel dialogo con Papa Francesco, presentando i nuovi Vescovi e quelli emeriti, il pensiero è andato a lui in modo spontaneo, consci della sua saggezza e della sua paternità: ultimo padre italiano del Concilio”.
“Il cordoglio – afferma il Cardinale – viene espresso da tutta la Chiesa in Italia. Personalmente, anche per due ragioni: in quanto Presidente della CEI, ma anche come Arcivescovo di Bologna, sede di cui Bettazzi è stato Vescovo ausiliare dal 1963 al 1966. Mentre affidiamo alla misericordia infinita del Padre la sua anima, rendiamo grazie per la sua testimonianza – si apprestava a celebrare il 77° anniversario di ordinazione sacerdotale e il 60° di episcopato – e per il suo impegno per il Concilio vissuto con libertà e amore per la Chiesa. Il sorriso, la gentilezza, la fermezza, l’ironia, la capacità di leggere la storia e di portare il messaggio di pace sono stati i suoi tratti essenziali. Quegli stessi tratti che ci lascia come eredità preziosa per camminare al fianco degli uomini e delle donne del nostro tempo”. Insieme all’invito da lui stesso più volte rilanciato, specialmente nel suo incarico attivo e propositivo in Pax Christi: “Dovremmo arrivare a farci tutti la mentalità di pace, mentre abbiamo tutti la mentalità della violenza. Dovremmo arrivare a far crescere anche nel popolo cristiano, direi prima di tutti in quello, la mentalità vera della pace contro ogni forma di violenza, come ha fatto Gesù”.