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Zanotelli, un nuovo appello per l’Africa

Missionario italiano della comunità dei Comboniani, profondo conoscitore dell'Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace


Il Missionario Comboniano rivolge un nuovo appello, in particolare ai giornalisti, affinchè riportino in prima pagina le notizie sull’Africa. Chiede che si rompa il silenzio su questo Continente. Si rivolge sopratutto ai grandi media nazionali, alla Rai, alle televisioni. Da alcune indagini emerge, infatti, che sono sopratutto i giornali locali e in primis quelli di ispirazione cattolica, che continuano a dare voce a ciò che accade in quelle terre martoriate dalla violenza, dalla fame e dallo sfruttamento del mondo occidentale.

<Rompiamo il silenzio sull’Africa. – Scrive Zanotelli.- Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo>.

Il Missionario trova <inaccettabile il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga>, come quello sul Sudan, <retto da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur>.

Focalizza poi l’appello sulla situazione in Somalia con una <guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni>.

Cita poi l‘Eritrea <retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa>.

La sua denuncia prosegue sul silenzio sul Centroafrica <che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai> e sulla grave situazione della <zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera>. Non tralascia la Libia, <dove è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi>, il cuore dell’Africa, soprattutto in Congo,<da dove arrivano i nostri minerali più preziosi>.

<È inaccettabile – denuncia il missionario – il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU>.

Dalle guerra ai cambiamenti climatici con l’Africa <che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile>.

La parte finale della sua lunga lettera ai giornalisti rimarca la questione della vendita di armi che incrementano le guerre, <da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi>.