L’arrivo di settembre mette nuovamente in evidenza un problema che coinvolge le scuole statali e paritarie dell’infanzia: la mancanza di insegnanti. La Federazione Italiana Scuole Materne (FISM), rappresentante di circa 9000 istituzioni educative no-profit frequentate da oltre 500.000 bambini e impieganti oltre 40.000 persone, segnala una carenza critica. Si stima che manchino diverse migliaia di educatrici e insegnanti all’interno delle scuole paritarie.
Le cause principali di questa situazione sono due. In primo luogo, molte insegnanti stanno preferendo passare alle scuole statali, dove le condizioni contrattuali sono più vantaggiose. Questo spostamento di personale qualificato dalle scuole paritarie, che avevano offerto formazione solida ed esperienza preziosa, ha inciso sulle posizioni vacanti. Inoltre, l’insufficiente numero di nuovi laureati rappresenta un’altra sfida. La pratica del numero chiuso in alcune università limita l’afflusso di neolaureati pronti a colmare le lacune.
Il presidente nazionale della FISM, Giampiero Redaelli, sottolinea gli sforzi per risolvere il problema. Richiede contributi finanziari maggiori per far fronte all’aumento dei costi di gestione e alla diminuzione delle iscrizioni dovuta al calo demografico. Alcune scuole rischiano addirittura la chiusura, minacciando presidi educativi e sociali vitali.
Un secondo obiettivo riguarda il reclutamento di nuovi insegnanti. Il Ministero dell’Istruzione sta cercando di sbloccare le procedure di reclutamento ferme da tempo e sta pianificando nuovi bandi per coprire le posizioni vuote. La FISM sta cercando soluzioni attraverso proposte di collaborazione con il sistema universitario. Queste proposte prevedono convenzioni con istituti universitari statali o pubblici, nonché con enti privati che offrono formazione. Inoltre, si stanno negoziando convenzioni con istituti universitari con tradizione pedagogica, sia di matrice pontificia che unionale, nonostante le sfide legate al riconoscimento dei titoli di studio.
Stefano Giordano, ex presidente nazionale della FISM e attuale responsabile legale, evidenzia che queste convenzioni rappresentano un’opportunità di sviluppo culturale oltre che una soluzione pratica. L’obiettivo è creare una rete in cui molte scuole possano contribuire a rinvigorire l’educazione.
In un momento in cui la sussidiarietà educativa, pilastro della società italiana da oltre un secolo, è sotto pressione, la FISM è determinata a rispondere in modo proattivo, rafforzando il ruolo delle scuole paritarie nell’offrire educazione di qualità senza dipendere solo dallo Stato.